Unghia incarnita
Unghia incarnita
L’unghia incarnita è una dolorosa patologia dell’avampiede che colpisce prevalentemente l’alluce.
Si parte da una causa strutturale della lamina ungueale, spesso ricurva ai lati, una conformazione a tegola o larga. I microtraumi ripetuti, come un’eccessiva pressione della scarpa, sono un’aggravante importante.
Cosa succede in presenza di un’unghia incarnita? La cute che circonda l’unghia s’infiamma, la lamina penetra nella pelle ed essa s’infetta, a protezione cresce sopra l’unghia e quest’ultima viene a trovarsi infossata nella carne infiammata. Spesso portando alla formazione di un granuloma.
Un gran dolore spontaneo, che aumenta alla minima pressione, un gemizio continuo di pus, gonfiore, arrossamento, la difficoltà o l’impossibilità a calzare scarpe, sono le conseguenze più tipiche di questa malattia.
Inizialmente si tenta una terapia incruenta: si effettua una rieducazione ungueale con tagli corretti, si protegge il lato del dito se esso e’ a contrasto con il dito accanto mediante ortesi interdigitali, si educa il paziente ad un utilizzo di scarpe a punta larga e una corretta detersione dell’unghia quotidianamente. E’ utile far crescere l’unghia allontanandola con opportune medicazioni, come già spiegato, dalla carne, in modo che lo spigolo venga fuori e cessi l’irritazione.
Se l’infezione è ormai troppo radicata e il tentativo di cura con le medicazioni non riesce, l’unica soluzione è quella chirurgica effettuata dal chirurgo ortopedico. Attualmente l’intervento più sicuro è una matricectomia parziale: l’asportazione di un piccolo lembo della unghia con la sua matrice, curando che il dito mantenga un aspetto esteticamente valido. Tale operazione avviene in anestesia locale attraverso due piccole iniezioni di anestetico alla base del dito; non necessita di ricovero e viene fatta ambulatoriamente. Consente di camminare subito con una scarpa idonea, e di guarire completamente mediamente in soli 14 giorni.
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